Famiglie sempre più indebitate. I perchè di un quasi dramma nazionale
Mercoledì 03 Marzo 2010 11:52
Famiglie sempre più indebitate. I perchè di un quasi dramma nazionale
di Alessandro Pagano e Domenico Bonvegna
“In Italia ci sono sempre più famiglie indebitate e per i motivi più svariati” - scrive Monsignor Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana – “Si va dalle spese superflue per consumi non strettamente necessarie alle spese mediche, all'aumento del costo della vita, al problema della casa e dei relativi mutui "a tasso variabile" che sono ormai diventati la regola. Basti pensare che negli ultimi mesi del 2007 le insolvenze sui mutui sono aumentate di circa il 20%”.
Ci sono poi le famiglie – continua il cardinale - con bilancio economico deficitario a motivo del lavoro che si è fatto precario. I salari minimi dei giovani e la conseguente impossibilità di progettare un sereno futuro familiare, così come la tragica rottura per un capo-famiglia del proprio rapporto lavorativo, stanno creando situazioni allo sbando. A ciò si aggiungono i problemi della dipendenza dai giochi d’azzardo.
Nel 2007 le spese per il gioco 'ufficiale' (tra questi anche i giochi tipo “Video Poker”) sono state pari a 46,2 miliardi di Euro. Pare certo che la spesa media annuale per il gioco in una famiglia media sia di circa 2500 euro all'anno.
Quando c’è crisi economica aumentano le incertezze nel medio e lungo periodo e si incrementa la fascia di coloro che si rifugiano nel gioco d'azzardo, alla ricerca della 'dea bendata’. Impressiona che a fronte di una stagnazione dell'economia la reazione di alcuni non è quella di garantirsi il minimo, ma di sfidare l'impossibile. Non è un caso che tra le categorie più esposte alla giocodipendenza ci siano proprio le fasce economicamente deboli e socialmente marginali. Dietro questo fenomeno si cela dunque un deficit di tensione umana che delega l'impegno e si attesta su posizioni velleitarie quando non autolesioniste. In questa fuga dalla realtà si coglie non solo un atteggiamento fatalista e alla lunga irresponsabile, ma anche la percezione che tutto possa essere modificato in un attimo, senza fatiche, senza coinvolgimento, senza costi personali.
Inoltre il fenomeno dell'indebitamento è alimentato, dalla tendenza a comprare oggi e a pagare domani, inducendo ad acquisti senza coperture. Questa dilazione nel pagamento amplifica la tendenza della società della gratificazione istantanea a volere tutto e subito.
Tale constatazione è ancor più evidente tra le giovani generazioni e richiede per essere smentita un investimento educativo di lungo periodo che ridia al tempo prima ancor che al denaro la priorità nelle evidenze etiche.
In passato il mondo cattolico ha condannato l’usura con i fatti, giungendo a promuovere i Monti di Pietà nel tardo Medioevo e successivamente nell’Ottocento un sistema capillare di Casse Rurali e Artigiane. In questa maniera le fasce sociali più deboli sono state aiutate a superare quei difficili momenti economici.
Anche oggi siamo chiamati ad aiutare i più deboli attraverso due fasi: da un lato con l'Educazione che è il miglior investimento per una società. Educare ripaga chi investe in termini di nuovo Umanesimo. Dall’altro generando nuove forme creditizie ed economiche capaci di dare risposte agevolative ai problemi dell’ora presente.
Alessandro Pagano
Domenico Bonvegna