Venerdì, 29 Marzo 2024


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Microcredito, coop come le banche. Prestiti non solo agli associati. Addio alle carte revolving.




ITALIA OGGI

Coop come le banche

Potranno concedere finanziamenti a tutti i consumatori e non solo agli associati. Stop alle carte di credito revolving.

Le cooperative potranno concedere finanziamenti a tutti i consumatori e non solo agli associati. Novità in vista anche per le carte di credito revolving: spariranno dalla circolazione e resteranno solo le carte prepagate, meno rischiose per i risparmiatori che sanno già in anticipo quanto possono spendere.


La Commissione finanze della Camera dei deputati ha approvato il parere sullo schema di decreto legislativo in materia di credito al consumo: una serie di osservazioni destinate a essere integralmente recepite nel testo finale del provvedimento.

La commissione finanze della camera ha approvato il parere sul dlgs in materia di credito al consumo

DI FRANCESCO CERISANO

cooperative come le banche. Potranno concedere (finanziamenti a tutti i consumatori e non solo agli associati. Ad aprire il micro-credito alla totalità dell'universo mutualistico (non solo le coop costituite in forma di società di capitali, ma anche le cooperative sociali, di finanza solidale e le società di mutuo soccorso) è la commissione finanze della camera che martedì ha approvato il parere del relatore, il deputato Pdl Alessandro Pagano, sullo schema di decreto legislativo in materia di credito al consumo. Quaranta osservazioni in tutto destinate a essere integralmente recepite nel testo finale del dlgs (attuativo della direttiva europea 2008/48/Ce) che potrebbe andare già la prossima settimana in consiglio dei ministri per il varo definitivo. L'obiettivo è tutelare maggiormente i consumatori e le piccole e medie imprese che spesso finiscono per essere schiacciati da clausole vessatorie poco chiare, come evidenziato dall'indagine conoscitiva sul credito al consumo conclusa pochi mesi fa proprio dalla sesta commissione di Montecitorio (si veda Italia-Oggi dell'8/6 e del 16/7/2010). E sull'altare della trasparenza e della tutela dei risparmiatori le prime a essere sacrificate saranno le carte di credito revolving che consentono di rimborsare a rate il saldo di fine mese, ma molto spesso stringono i consumatori in una morsa di debito senza fine. «Lo dimostrano i dati sull'indebitamento delle famiglie che negli ultimi dieci anni è raddoppiato pur rimanendo uno dei più bassi in Europa», osserva Pagano, «E' una tendenza che deve far riflettere e che va in qualche modo frenata. Una cosa è certa: le carte di credito revolving nella forma in cui sono state fino ad ora utilizzate non esisteranno più. Resteranno solo le carte prepagate, meno rischiose per i risparmiatori che sanno già in anticipo quanto possono spendere».

Ma il parere della commissione finanze chiede al governo di inter-venire anche su altri fronti. Per esempio la cessione del quinto dello stipendio (o della pensione). Nel testo si parla apertamente di «prassi anomale» e «comportamenti fraudolenti e lesivi dell'utente consumatore a carico del quale sono frequentemente posti oneri per attività di mediazione che fanno crescere i costi a suo carico», il governo, chiedono i deputati, dovrà perciò chiarire che la nuova normativa in materia di credito al consumo venga estesa anche a tale tipologia di finanziamento.

E ancora, la commissione chiede maggiore trasparenza sul Taeg, il Tasso annuo effettivo globale che rappresenta il costo del prestito. La versione definitiva del dlgs dovrà prevedere che negli annunci pubblicitari si specifichi il valore del Taeg per categoria di finanziamento. Contestualmente andrà indicato anche il tassò minimo e massimo applicabile per ciascuna tipologia di operazioni. Maggiore chiarezza dovrà essere fatta anche sui servizi accessori necessari per ottenere il credito, qualora i costi relativi a tali servizi non siano inclusi nel Taeg.

Altra nota dolente, su cui, secondo la commissione, i risparmiatori dovrebbero essere maggiormente tutelati, riguarda la gestione delle banche dati creditizie. L'inserimento nei data base di informazioni negative per i consumatori potrà avvenire solo dopo la scadenza del termine per formulare eccezioni. E le stesse tutele dovranno essere previste anche per l'inserimenta dei dati nella centrale rischi della Banca d'Italia.

Le banche e gli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito al consumo dovranno inoltre mo-tivare i provvedimenti con cui rifiutano l'erogazione dei prestiti. E non basterà più fare riferimento genericamente alla consultazione delle banche dati, perché gli utenti che si sono visti negare il finanziamento potranno sempre chiedere di prendere visione, e estrarre copia, del provvedimento di diniego e delle relative motivazióni.

La commissione chiede inoltre alle banche di calmierare i costi per il rilascio della documentazione relativa ad operazioni bancàrie effettuate negli ultimi dieci anni. Soprattutto quando i documenti siano richiesti per difendersi da avvisi di accertamento dell'Agenzia delle entrate relativi alla movimentazione dei conti bancari.

La commissione avanza infine dubbi sulla congruità del limite di 25 mila euro quale ammontare massimo dei finanziamenti erogabili dagli operatori del microcredito per attività di lavoro autonomo o di microimpresa. E chiede al

governo di fare chiarezza sul punto nel testo finale del dlgs. Fermo restando che anche alle cooperative costituite in forma di società di capitali dovrà essere consentito di erogare prestiti. Così come alle cooperative sociali, alle cooperative di finanza mutualistica e solidale e alle società di mutuo soccorso che potranno concedere finanziamenti anche ai non associati.

«C'è un'esperienza di cui bisogna fare tesoro», spiega Pagano a ItaliaOggi, «ed è quella delle casse mutualistiche di una volta che a pieno titolo devono essere inserite nel sistema del microcredito. In giro per l'Italia sono già sorte realtà di questo gènere, come le associazioni di autoferrotramvieri di Catania, Bologna, Genova e Napoli, che hanno realizzato forme mutualistiche di tipo finanziario. Per questo, d'accordo con'la commis-sione e in piena sinergia con le opposizioni che hanno dato il loro contributo al miglioramento del testo senza pregiudizi, abbiamo deciso di inserire tra le osservazioni quella che riguarda l'apertura del microcredito alle forme mutualistiche. Per i consumatori, ma anche per le piccole e medie imprese, ad esempio del settore della pesca e dell'agricoltura, si tratterà di una vera e propria boccata d'ossigeno»-.

 

 

 

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