Venerdì, 26 Aprile 2024


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Il quotidiano La Sicilia dedica ampio spazio all'appello al governo, sottoscritto dall'On. Pagano insieme ad altri 62 deputati, per una soluzione dell'emergenza immigratiche non penalizzi esclusivamente le regioni del Sud.

 

 

Con tanti immigrati sicurezza a rischio

Intorno alle 10, provenienti dal porto di Catania, sono arrivati ieri a Pian del lago i 500 extracomunitari che domenica pomeriggio erano stati imbarcati a Lampedusa su una nave che in mattinata aveva fatto "scalo" a Catania.


Saranno ospiti, per un tempo imprecisato, della tendopoli allestita a tempo di record a ridosso del Centro di accoglienza. Così era stato deciso al Ministero dell'Interno e così è stato fatto, in barba a tutti i tentativi di "resistenza" partiti dal territorio, a cominciare dal sindaco Michele Campisi.

I nuovi arrivati dicono di essere di nazionalità tunisina e già nel corso di tutta la giornata di ieri sono stati monitorati. A ciascuno è stato assegnato un cartellino provvisorio (con foto) ma la Polizia effettuerà un più approfondito accertamento sulla loro identità per capire se tra i clandestini si annidano persone che sono già stati in Italia e che hanno avuto "incidenti" con la Giustizia italiana.

Pure ieri l'on. Alessandro Pagano ha sottoscritto (assieme ad altri deputato del Pdl) l'appello affinché "le misure per fronteggiare l'emergenza non ricadano esclusivamente sulle regioni meridionali". Tutto questo mentre il presidente del Consiglio sta trattando con il governo tunisino le soluzioni necessarie per risolvere l'esodo di migranti dalla Tunisia verso le coste italiane.

"Le regioni sui cui territori si concentra la maggiore presenza di centri per immigrati - si legge nella lettera inviata a Silvio Berlusconi - sono Sicilia, Puglia e Calabria: tra Centri di accoglienza, Centri per richiedenti asilo e Centri di identificazione ed espulsione, da vent'anni a oggi i tre/quarti dei posti sono collocati in queste tre regioni. La gran parte delle tendopoli per accogliere i tunisini sono state realizzate nel Sud, e in particolare in Sicilia e in Puglia, mentre i siti dalla Toscana in su sono rimasti finora nella fase della enunciazione".

Malgrado la lettera sottolinei il totale sbilanciamento nella distribuzione dei migranti nei confronti delle regioni meridionali, essa ha raccolto l'adesione di parlamentari del Pdl da nord a sud, "nella convinzione - è stato spiegato - che il problema debba essere necessariamente affrontato su scala nazionale e che ogni regione debba fare la propria parte. In caso contrario le fughe di immigrati dalle tendopoli e dai centri d'accoglienza, come sta accadendo ad esempio a Mineo, si intensificheranno sempre di più con gravi ripercussioni per la sicurezza dei cittadini. Già adesso le segnalazioni di reati compiuti dai clandestini sono divenute numerosissime".

I firmatari della lettera-appello - prima della sigla di un accordo con la Tunisia che permetta di arrestare i flussi di migranti verso l'Italia, nonché prima di un intervento dell'Unione Europea maggiormente incisivo - chiedono al premier che "il Governo distribuisca immediatamente le tendopoli in modo equo e proporzionato sull'intero territorio nazionale", che "si costruiscano centri di raccolta dei migranti di dimensioni più ridotte, evitando l'allestimento di "maxitendopoli" dove è impossibile garantire la sicurezza ed evitare fughe di massa" ed infine che vengano rilasciati "permessi di soggiorno per motivi umanitari ai tunisini che non abbiano comportamenti violenti e dimostrino di avere delle destinazioni finali accertabili e sostenibili, in base all'art. 20 della legge sull'immigrazione".

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