L’USCITA DALLA CRISI: IL NUOVO RUOLO DEI CONFIDI. Sintesi dell’intervento dell’on. Alessandro Pagano
Sabato 18 Settembre 2010 01:00
Teatro di Corte, Reggia di Caserta.
18 settembre 2010 CONVEGNO NAZIONALE
L’esperienza in Commissione Finanze in margine al Decreto legislativo n. 141/2010 che ha recepito la Direttiva 2008/48/CE è stata considerevole. Il Governo e il Parlamento ritengo che, ognuno per la propria parte, abbiano fatto un buon lavoro:
1) La Riforma dell’attività bancaria nel rapporto banche/clienti:
a) Indagine conoscitiva sul credito al consumo ha fatto emergere:
- Scarso livello di trasparenza tra operatori e consumatori (costi pre-contrattuali, contrattuali);
- Scarso livello di tutela e impossibilità di poter scegliere la strada migliore.
2) Alcuni interventi normativi del Governo in questi anni di crisi:
a) Nullità clausole contrattuali Commissione di Massimo Scoperto quando il cliente risulta a debito per meno di 30 giorni;
b) Nullità clausole remunerazione alla banca per il solo fatto di una apertura di fido;
c) Portabilità dei mutui immobiliari;
d) Contenimento dei costi delle commissioni bancarie attraverso un miglioramento a favore del cliente della giornata di valuta;
e) Delega al Governo da parte della legge comunitaria 2008 per il credito al consumo compreso modifiche alla disciplina dei soggetti finanziari e mediatori creditizi.
3) Alcuni interventi della Commissione Finanze:
a) Istruttoria: conclusa il 20/07/2010 con proposta di integrazione, largamente accettato dal Governo con il Decreto legislativo 141/2010;
b) Risoluzione 7/00340 del 3/06/2010 ( PAGANO): [massima informazione del cliente]. Revisione del quadro normativo ex 106 e 107 T.U.B. (contrasto al riciclaggio, eliminazione del credito usuraio etc.);
c) Banche dati creditizie: finanziatori informino i consumatori delle informazioni negative e sulla capacità di accedere al credito;
d) Microcredito: fino a 25.000 euro concessi da Società, cooperative, anche sotto forma di società di capitale;
e) Estensione alle cooperative sociali, alla finanza mutualistica e alle società mutuo soccorso di concedere finanziamenti (anche a non soci);
f) Il Governo poteva accettare ancora più osservazioni provenienti dalla Commissione, ma, oltre ad essere lo stesso soddisfatto, ritiene che siamo in piena “manutenzione legislativa” e che sono pendenti alcuni aspetti della delega legislativa non ancora esercitate dall’Esecutivo.
4) I Consorzi di Garanzia collettiva fidi: realtà e prospettive:
a) È una peculiarità del sistema creditizio italiano, utile in passato, oggi quasi indispensabile, alla luce delle recenti evoluzioni finanziarie, dove il sistema produttivo è composto da imprese vivaci ma piccole e la cui affidabilità come debitori non può essere valutato solo attraverso meccanismi contabili;
b) Questa circostanza è avvertita specie al Sud visto che la concentrazione bancaria ha ridotto i margini di intervento.
Es.: un cliente ottiene 10.000 euro affidato da Banca 1 e 10.000 euro da Banca 2. Le banche si fondono e concedono al cliente solo 10.000 euro di affidamento;
c) Sotto questo profilo bisogna esaltare il ruolo della BCC perché “vivono” il territorio, ma tutte le altre banche hanno creato una specie di “scalone” con le imprese;
d) CONFIDI svolgono, ancor più di ieri, un ruolo di “dialogatori” fra FINANZA ed ECONOMIA REALE.
Ecco perché abbiamo dato un ruolo a sé stante, quasi in deroga, rispetto agli altri intermediari finanziari;
e) Prof. Vittorio Grilli, Direttore Generale Tesoro, il primo luglio u.s. in Commissione Finanze ha dichiarato che “esiste una rete di controllo pubblico implicita sui confidi stessi”;
f) Abbiamo accettato che i confidi operino necessariamente all’interno di una rete complessa, fatta di agenti e di associazioni di categoria, le quali fungono da “sportello” tra i confidi e le imprese;
Ecco lo sforzo che abbiamo compiuto! Far capire al Governo (riuscendoci) di utilizzare questi soggetti anche in deroga rispetto alle disposizioni in materia.
g) I CONFIDI sono PARTNER privilegiati. Non si tratta di far svolgere ai Confidi una funzione vicaria a quella dei banchieri bensì porsi come facilitatori della crescita e dello sviluppo delle imprese grazie alla conoscenza del sistema e al patrimonio di garanzie;
h) Anche in prospettiva futura (Basilea 3) abbiamo interesse a rafforzare quegli strumenti finanziari che sono in grado di sostenere l’economia reale, quale appunto in confidi.
Da qui le innovazioni che ritengo debbano essere perseguite:
- interventi per il rafforzamento dei patrimoni:
• Aprire i capitali a imprese maggiori e ad un pool di banche (no di certo ad una sola banca) potrebbe risolvere temporaneamente il problema in attesa di una capitalizzazione con fondi propri;
• Aprire all’emissione di obbligazioni (BOND) garantiti dal sistema pubblico (questa soluzione è da me preferita).
- interventi per il miglioramento delle attività:
• Aprire al settore assicurativo (nel settore appalti pubblici ottenere una fidejussione è sempre più difficile e costoso);
• Realizzare CONFIDI TEMATICI;
• Rafforzare il sistema CONFIDI attraverso la realizzazione istituzionale di una RETE;
• Aprirsi al MICROCREDITO;
• Realizzare un Osservatorio delle Federazioni che abbia un rapporto costante e privilegiato con le istituzioni (Governo, Commissione Finanze);
• In qualunque caso occorre diversificare i modelli di sviluppo dei CONFIDI: settore leasing; garanzie del capitale di rischio (PRIVATE EQUITY).
Consiglio a questo autorevole consesso composto da addetti ai lavori, tutti operanti nel mondo CONFIDI, di approfittare delle aperture di questa legge e di farci proposte concrete.
5) Conclusioni (fra l’altro condivise da Giovanni Pirovano, vicepresidente del l'Abi)
Sinergia del sistema bancario con CONFIDI:
1. Rafforzamento Patrimoniale;
2. Innovazione prodotti (patrimonializzazione imprese, leasing, fidejussione assicurativa);
3. Database informativo;
4. Rafforzamento organizzativo.