“Sin dal principio, FI prima, il Pdl poi, hanno sempre inteso ispirare la propria azione e condotta politica ai principi e valori del Ppe.

Tuttavia, l’evoluzione del Pdl in grande partito dei moderati pienamente ispirato al modello del Ppe è stata, purtroppo, rallentata, a causa della particolare situazione italiana, caratterizzata da un conflitto politico permanente fomentato dalla ‘gioiosa macchina da guerra’ mediatico-giudiziaria”.

Ad affermarlo in una nota Alessandro Pagano, componente della Commissione finanze della Camera e capogruppo Pdl in Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza.

“Ciononostante – prosegue Pagano - il progetto politico del Pdl di realizzare una maggiore coesione e unità delle anime cattolica, liberale e socialista in nome del Ppe e dei valori non negoziabili sui quali esso si fonda non è al tramonto, bensì si appresta a vivere una nuova alba grazie ai positivi cambiamenti interni di queste settimane”.

“Auspichiamo – conclude - che i moderati all’opposizione, che si riconoscono nei valori non negoziabili quali la tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, del matrimonio fondato sull’unione tra un uomo e una donna e la libertà di educazione, sciolgano l’alleanza politica con il radicalismo di massa che l’attuale sinistra incarna, per fare ritorno nella casa comune del futuro Ppe italiano”.