Crisi, Pagano (Pdl): Ue da rifare, anche Prodi ammette errori asse franco-tedesco
Martedì 03 Gennaio 2012 19:03
"E’ auspicabile che il notevole calo di consensi subito dal governo Monti non diventi un’occasione per l’esecutivo tecnico per abbandonare la neutralità e terzietà che dovrebbero contraddistinguerlo per ‘sposare’ la causa e il programma del Pd più ‘cigiellino’ e conservatore nel tentativo di ‘mettere in cassaforte’ il completamento della legislatura ”.
Ad affermarlo Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera.
“Uno sbilanciamento dell’esecutivo tecnico dettato da mere ragioni di ‘sopravvivenza’ politica – prosegue - equivarrebbe a ripetere anche in Italia gli errori strategici compiuti a livello europeo da Merkel e Sarkozy, i quali, animati più da preoccupazioni elettoralistiche che non dall’interesse generale dell’Ue alla quale anche i loro Paesi appartengono, hanno posto in essere una condotta inaccettabile che sta creando profonde divisioni tra gli stati membri e mettendo a serio rischio la tenuta dell’euro”.
“Se persino un ‘fervido’ e convinto sostenitore dell’Europa e dell’euro come il prof. Prodi, considerato da sempre molto ‘vicino’ ai grandi Paesi fondatori come Francia e Germania, si è spinto dalle colonne de la Repubblica a criticarne pubblicamente gli attuali governi impuntandone la responsabilità della crisi, - conclude - non è più dunque tempo per rinviare una radicale inversione di rotta che privilegi la collegialità agli accordi bi o trilaterali ‘di marca’ franco-tedesca e nella quale le singole comunità nazionali non siano ‘schiacciate’ dalle decisioni prese nelle stanze dei bottoni di Bruxelles o Strasburgo”.