Università, Pagano (Pdl): Interpellanza a ministro Profumo per meritocrazia ed equità nelle facoltà a numero chiuso
Mercoledì 01 Agosto 2012 16:36
“Allo scopo di prevenire le disparità di trattamento che l’attuale sistema di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia ed odontoiatria e protesi dentaria determinerà, salvaguardando al contempo il criterio ‘meritocratico’, è stata rivolta un’apposita interpellanza al ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca sottoscritta da ben 43 parlamentari, tra le cui fila possono annoverarsi autorevoli esponenti che nella scorsa legislatura hanno ricoperto la carica di ministro”.
E’ quanto afferma, in una nota, il deputato del Pdl Alessandro Pagano, componente della Commissione finanze della Camera, nonché promotore e primo firmatario dell’atto di sindacato ispettivo rivolto al titolare del dicastero di viale Trastevere.
“Il decreto n. 196 del 28 giugno 2012, - prosegue - emanato dal ministro dell'Istruzione con l’obiettivo di dettare le modalità e i contenuti delle prove di ammissione dei suddetti corsi di laurea per l'anno accademico 2012/2013, rischierà non solo di creare gravi iniquità nei confronti degli studenti, ma anche di danneggiare l’immagine e la credibilità dell’università italiana”.
“Anzitutto, - aggiunge - anziché introdurre un criterio omogeneo di compilazione delle graduatorie, valevole in tutte le sedi universitarie italiane, il decreto istituisce un sistema basato sulle aggregazioni di gruppi di atenei nel cui ambito vengono elaborate graduatorie comuni. Si tratta di un sistema che già in fase di sperimentazione negli anni scorsi aveva manifestato evidenti incongruenze e contraddizioni”.
“Uno studente con un determinato punteggio, - spiega Pagano - sarebbe potuto non essere ammesso in un ateneo, ma risultare vincitore in un altro non appartenente all’aggregazione nella quale avesse sostenuto la prova di ammissione! Un paradosso ingiusto e ingiustificato che non si verifica in altri concorsi o prove selettive di ambito nazionale, come il concorso in magistratura”.
“Quello che chiediamo al ministro attraverso l’interpellanza – sottolinea l’esponente del Pdl - è di istituire un sistema selettivo nel quale a prevalere sia il merito e non l’astuzia di quanti, conoscendo le caratteristiche dei vari atenei in termini di minore o maggiore severità e rigore nello svolgimento delle prove di ammissione, riescono a superare il concorso pur con una preparazione insufficiente e lacunosa”.
“Oltre alla revoca del sistema delle aggregazioni, chiediamo infine che vengano istituiti, sul modello in uso nella prestigiosa università di Cambridge, criteri di controllo delle prove selettive uguali in tutto il Paese e improntati a standard più rigorosi. Per evitare che durante l’esame possano essere messe in atto condotte ‘improprie’e nel rispetto assoluto del criterio di uguaglianza per tutti i candidati, chiediamo che venga assicurato un numero di commissari deputati al controllo dello svolgimento della prova proporzionato al numero dei candidati; che venga inibito l’uso di apparecchiature elettroniche mediante un moderno sistema di schermatura, simile a quello in uso alla Camera, nonché l’adozione di un sistema di assegnazione del posto a ciascun candidato mediante sorteggio e attribuzione di apposito talloncino contrassegnato”, conclude.