

Scuola, Pagano (Pdl): Indignazione insegnanti contro governo più che legittima
Lunedì 26 Novembre 2012 18:20
“La reazione indignata degli insegnanti italiani alle accuse rivolte ieri all’intera categoria dal presidente Monti, nel corso del programma. Che tempo che fa, per il no all’aumento delle ore di insegnamento è da sottoscrivere appieno, per almeno due importanti ragioni:
in primo luogo per i toni sprezzanti, seppure nel perimetro del bon ton istituzionale, che il premier ha adoperato per screditare una categoria che svolge in maniera egregia il proprio lavoro pur tra mille difficoltà; in secondo luogo perché su questa questione il governo sta dimostrando di non conoscere adeguatamente il mondo della scuola e le sue problematiche”.
Ad affermarlo Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione Finanze della Camera. “Portare le ore di insegnamento frontale da 18 a 24, come è nelle intenzioni del governo, - spiega Pagano - significa non tenere conto del corrispondente aumento del numero delle classi per ciascun docente e del lavoro svolto a casa. In tal modo, si rischia solo di pregiudicare la qualità dell’insegnamento, per di più aggravando il problema del precariato”.
“Per superare i problemi della scuola, - conclude - migliorando la qualità dell’insegnamento e debellando la piaga del precariato, non c’è che una strada: puntare sui concorsi pubblici e tagliare la spesa laddove vi sono sprechi effettivi”.