Ue, Pagano (Pdl): Semestre italiano presidenza sia occasione per varare riforme incisive
Venerdì 15 Novembre 2013 17:27
A margine del seminario “L’Europa che verrà”, svoltosi a Subiaco, l’On. Alessandro Pagano, dopo aver manifestato il proprio assenso nei confronti di talune azioni positive dell’Europa,
come quelle in tema di tutela ambientale, richiamate dal Presidente Enrico Letta in occasione del proprio intervento, ha aggiunto che: “pur dovendosi riconoscere all’Europa una serie di interventi che hanno avuto certamente delle ricadute positive sulle politiche nazionali, occorre riconoscere come ancora molto resti da fare per evitare all’Ue e alle singole comunità nazionali che ne fanno parte di precipitare nel baratro della recessione senza possibilità di salvezza.
Per tali ragioni, auspichiamo che il semestre italiano di presidenza dell’Ue divenga una preziosa occasione per il presidente del Consiglio per stimolare i competenti organismi comunitari a varare direttive e provvedimenti maggiormente utili, nello spirito sopra richiamato dal premier Letta. In particolare auspichiamo interventi più incisivi di politica economica, nello specifico nell’ambito del mercato del lavoro. Per stimolare la ripresa e la crescita, infatti, è necessario che le direttive comunitarie in tema di mercato del lavoro mutuino l’esperienza ultra-positiva della grande azione riformatrice intrapresa negli anni Duemila dal cancelliere tedesco Schroeder, le quali hanno reso la Germania, all’epoca in una situazione di stagnazione simile a quella del nostro Paese, la locomotiva d’Europa che oggi conosciamo, con un tasso di disoccupazione fermo al 5% e una bilancia commerciale in continua ascesa. E tutto questo grazie ad una riforma in tre punti che tali direttive potrebbero benissimamente introdurre anche in Italia, con gli stessi esiti benefici sperimentati in Germania: flessibilità in entrata e in uscita, flessibilità dei salari, armonizzati alle concrete caratteristiche dei territori, e introduzione del principio di compartecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa”.