Venerdì, 26 Aprile 2024


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Omofobia. Pagano (NCD): Se non allineati a ideologia Glbt, giornalisti deferiti a Ordine per violazione deontologia “Le recenti ‘Linee guida’ dettate dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) del ministero per le Pari opportunità per ‘ori

 

 

 

 

 

"Le recenti ‘Linee guida’ dettate dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) del ministero per le Pari opportunità per ‘orientare’ il lavoro giornalistico in relazione alle tematiche Glbt, sono a dir poco aberranti”.


 

Ad affermarlo il deputato di Nuovo Centrodestra Alessandro Pagano.

“I giornalisti che non osserveranno le prescrizioni previste dal documento – prosegue - correranno il rischio di essere denunciati all’Ordine dei Giornalisti, in quanto considerati trasgressori delle norme deontologiche. Si tratta di un ennesimo attacco alla libertà di opinione e di espressione, condotto con metodi ‘squadristi’ di intimidazione verso i giornalisti, i quali, per evitare di essere sanzionati, saranno costretti a rispettare una sorta di decalogo che impone loro, di fatto, di affrontare le tematiche Glbt non in maniera critica, bensì ‘compiacente’”.

“In altri termini, - spiega Pagano - per imporre all’opinione pubblica l’ideologia Glbt, le lobby potranno ora servirsi anche dell’informazione ‘non allineata’ la quale, sotto la minaccia di sanzioni, dovrà diffondere un’immagine positiva delle stesse e della loro propaganda: ogni contraddittorio sarà dunque impedito ed estromessa qualsiasi voce in dissenso”.

“In base a tali ‘Linee guida’, solo per fare uno tra gli esempi più gravi, il giornalista dovrà educare i suoi lettori a considerare cosa buona e giusta il ‘matrimonio’ omosessuale, ‘o almeno il riconoscimento dei diritti attraverso un istituto ad hoc’; farà notare che ‘il matrimonio non esiste in natura, mentre in natura esiste l'omosessualità’. Fuggirà come la peste ‘i tre concetti: tradizione, natura, procreazione’, sicuro indizio di omofobia e ricorderà ai suoi lettori che il ‘diritto delle persone omosessuali ad avere una famiglia è sancito a livello europeo’”.

“E’ di tutta evidenza come le prime vittime di questa censura da ventennio fascista saranno i giornalisti cattolici, così come lo saranno anche tutte le ‘penne’ libere che seriamente, ogni giorno, svolgono il proprio lavoro cercando di fare informazione in maniera equilibrata, imparziale e rispettosa di tutte le posizioni.

Questo documento, al contrario, uccide l’informazione libera, giustificando e incoraggiando pratiche discriminatorie, come quella subita dal vice presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani Giancarlo Cerrelli il mese scorso da parte del programma Domenica In”.

“Ci domandiamo se il presidente del Consiglio sia stato messo al corrente di questo documento e della sua pericolosità per la libertà d’informazione. In ogni caso, premesso che ai giornalisti va la nostra piena e convinta solidarietà per il ‘bavaglio’ che il documento in questione pone loro, preannunciamo la presentazione di un’interrogazione parlamentare ad hoc affinché questo atto così lesivo della libert à di opinione ed espressione venga rimosso”, conclude.

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