Interpellanza concernente le competenze #UNAR
Venerdì 21 Novembre 2014 01:00
Al ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Premesso che:
nell'atto di sindacato ispettivo del 10 gennaio 2014 2-00346 si ricordava che in applicazione della direttiva 2000/43/CE il decreto legislativo n. 215 del 2003 ha dato attuazione nel nostro ordinamento del "principio della parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica";
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 dicembre 2003 è stato costituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri l'UNAR (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) che deve garantire "parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e l'origine etnica";
tale ufficio secondo il decreto deve operare "in piena autonomia di giudizio e in condizioni di imparzialità";
a giudizio degli interpellanti senza nessuna norma di legge che lo preveda l'UNAR ha allargato la sua competenza anche alle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender);
tale ufficio opera avvalendosi di un gruppo nazionale di lavoro nominato con decreto direttoriale del 20 novembre 2012, costituito da 29 associazioni che raggruppano gli omosessuali italiani: comitato provinciale Arcigay "Chimera Arcobaleno" di Arezzo; Ireos - centro servizi autogestito comunità "Queer"; Arcigay; comitato provinciale Arcigay "Ottavio Mai" di Torino; Agedo; Parks - Liberi e uguali; Equality Italia rete trasversale per i diritti civili; Ala Milano onlus; Arci Gay_Lesbica Omphalos; Polis aperta; Di'gay project - DGP; circolo culturale omosessuale "Mario Mieli"; Gay center/Gay help line; Famiglie arcobaleno; Arcilesbica associazione nazionale; Rete genitori rainbow; Shake LGBTE; circolo culturale Maurice per la comunità GLBT; associazione Icaro onlus; circolo Pink; Cgil nuovi diritti; Movimento identità transessuale; associazione radicale Certi diritti; avvocatura per i diritti LGBTI Rete Lenford; Gay.NET; I Ken; Consultorio transgenere; Libellula; Gay LIB;
in collaborazione con tali associazioni di parte, l'UNAR ha emanato un documento intitolato "Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere (2013-2015)" pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri sotto l'egida del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza e del Ministro per l'integrazione. Tale strategia è stata arricchita (il 13 dicembre 2013) da un ulteriore documento, sempre pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri, destinato ai giornalisti, conosciuto come "Comunicare senza pregiudizi", a giudizio degli interpellanti senza precedenti se non al tempo delle veline del Ministro della cultura popolare in epoca fascista, nel quale si propongono 10 punti di cui tener conto quando si tratta di argomenti LGBT, con incredibili e sconcertanti disposizioni che il giornale dei vescovi italiani ha bollato come "il decalogo che rovescia la realtà", come si apprende da un articolo di "Avvenire" del 17 dicembre 2013;
il direttore dell'UNAR Marco De Giorgi è stato pesantemente censurato dal vice ministro del lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, durante il Governo Letta, per aver prodotto, per la distribuzione nelle scuole, opuscoli intitolati "Educare alla diversità a scuola", destinati alla scuola primaria, alla scuola secondaria di primo grado e a quella di secondo grado, a giudizio degli interpellanti contenenti pesanti giudizi sulla religione cattolica e sul ruolo educativo nella chiesa e nella società, con inaccettabili ed offensivi apprezzamenti negativi sul ruolo di istituti fondamentali nella storia e nella cultura del nostro Paese;
il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, per bocca del vice ministro Guerra, dichiarava di ignorare l'esistenza di questi libretti annunciando nel contempo l'emanazione di "una nota formale di demerito al direttore dell'UNAR Marco De Giorgi per la diffusione nelle scuole di materiale mai approvato, e addirittura mai conosciuto dagli organi competenti a disporne la relativa autorizzazione";
il comportamento del direttore dell'UNAR veniva censurato dal vice ministro Guerra con parole inequivocabili:"Una materia così sensibile richiede particolare attenzione ai contenuti ed al linguaggio. Questa attenzione, quando si parla a nome delle istituzioni, ricade nelle responsabilità dell'autorità politica, che devono però essere messe nella condizione di esercitarla! Non è accettabile, inoltre, che materiale didattico su questi argomenti sia diffuso fra gli insegnanti da un ufficio del Dipartimento Pari Opportunità senza alcun confronto con il ministero dell'Istruzione della Ricerca e dell'Università";
Gabriele Toccafondi, allora e ancora oggi Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca dichiarava: "Il fatto che gli opuscoli sulla diversità siano stati redatti dall'UNAR e diffusi nelle scuole senza l'approvazione del dipartimento Pari Opportunità da cui dipende, e senza che il ministero dell'Istruzione ne sapesse niente, è una cosa grave, chi dirige l'UNAR ne tragga le conseguenze";
Piero Ostellino sul "Corriere della sera" del 4 gennaio 2014 bollava l'iniziativa di De Giorgi in un commento dal titolo: "Il burocrate ignora il senso del ridicolo";
il Ministero ha organizzato, proprio sotto l'egida dell'UNAR, la settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione che si svolgerà dal 24 al 30 novembre 2014 con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;
tra i temi trattati c'è anche l'identità di genere;
alla luce degli elementi descritti a giudizio degli interpellanti l'UNAR non dà nessuna garanzia rispetto ad uno scoperto tentativo di indottrinare gli studenti di ogni ordine e grado alla teoria del gender, promossa dalle organizzazioni LGBT;
si chiede di sapere quale iniziativa il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per escludere l'identità di genere dal programma della settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione in attesa che l'UNAR possa garantire di operare in "condizione di imparzialità", come recita la legge istitutiva, trattando le materie che la legge gli assegna per competenza.
@alepaganotwit