"Tra i contrari al ddl Cirinna' e' indispensabile superare le naturali divisioni derivanti dall'appartenenza politica di ciascuno.

Urge realizzare, come è accaduto altre volte in passato, un fronte comune che coordini il lavoro da svolgere in vista dei lavori del Senato che inizieranno mercoledì e che vedranno l’esame e il voto del disegno di legge sulle unioni civili. Questo appello è necessario affinché tutti superino, dai 5 Stelle ai Cattodem, passando per Idea, FI, Ncd, Lega Nord, Conservatori, Tosiani, le diffidenze perché c'è la necessità di comprendere la gravità del momento". E' quanto dichiara il deputato Alessandro Pagano, coordinatore del comitato 'Parlamentari per la Famiglia'.

"Non è in gioco una legge di stabilità qualsiasi (con il massimo rispetto per questo tipo di legge), qui c'è in ballo il futuro della nostra nazione e della nostra umanità. Nessuno mette in dubbio i singoli diritti ai singoli componenti di una unione di fatto. Nessuno - prosegue Pagano - ha nella testa l'idea di restringere il diritto di due persone dello stesso sesso di stare assieme e di avere diritti conseguenti, che tra l'altro sono in larga parte riconosciuti dalle leggi attuali. Qui è in gioco una prospettiva antropologica. Sì, perché questo tipo di legge cambierebbe la mentalità delle generazioni che verranno.

Includere nel matrimonio  così come la nostra Costituzione lo descrive anche il matrimonio gay, compreso di adozioni e utero in affitto, è a dir poco aberrante. Il fronte pro matrimonio gay - aggiunge Pagano - è attraversato da profonda confusione, il caos ormai regna sovrano ma la loro arroganza, l'arroganza di non più di  7 o 8 fra deputati e senatori, non ha eguali. E' indispensabile  che l'ampio e composito fronte dei pro family trovi una concreta prassi operativa. Sulla famiglia e sui figli non esistono partiti, esistono la verità e la ragione", conclude Pagano.

Roma, 20 febbraio 2016

@alepaganotwit