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Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 620 di lunedì 9 maggio 2016

 

 

 

 

 

 

Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze (A.C. 3634)


 

 

 

 

 PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'Onorevole Alessandro Pagano. Ne ha facoltà.

 

  ALESSANDRO PAGANO. Presidente, manifesto il mio dissenso e la mia delusione su questa proposta di legge, perché era una proposta di legge che poteva essere accolta all'unanimità o quasi da questo Parlamento, invece si è voluto, sin dall'inizio, impostarla in maniera completamente diversa, con un'assenza di dibattito e con elementi – che fra un po’ andrò a spiegare – che l'hanno caratterizzato negativamente. Il principio fondamentale del dissenso è basato soprattutto su un fatto che ogni bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma.

  È stato detto in mille salse, non ce lo dimenticheremo mai, e non finiremo mai di ripeterlo, perché quando viene meno questo presupposto logico oltre che naturale, è evidente che siamo di fronte forti connotazioni ideologiche. Il popolo italiano questo lo sa. Gli italiani hanno chiarezza di idee. Negli ultimi trent'anni si contano sulle dita di una mano le manifestazioni di piazza che hanno superato il milione di persone, ben due di queste sono avvenute nell'ultimo anno solare e riguardavano proprio i temi che stiamo trattando. Non si spostano milioni di persone da tutte le parti d'Italia senza alcun aiuto finanziario portandosi dietro il cestino della spesa, portandosi dietro i bambini perché non sapevano a chi lasciarli, se non c’è una forte identità, una forte consapevolezza del fatto che stavano per essere minati i diritti fondamentali dell'uomo. Questo è il significato delle due manifestazioni organizzate dal Comitato Difendiamo i nostri figli dal professor Gandolfini il 20 giugno 2015 e il 19 gennaio di quest'anno, moltitudini di persone si sono spostate per manifestare contro questa legge.

  E noi oggi siamo qui a soccombere rispetto alla volontà della maggioranza degli italiani che dice assolutamente «no» rispetto all'impalcatura che è stata data; e dice sostanzialmente «no» perché tre sono i fattori assolutamente certi. Il primo: nessuno vuole negare diritti agli adulti a livello individuale. Due persone dello stesso sesso che vogliono vivere assieme possano vivere tranquillamente. Per evitare ogni tipo di speculazione, ogni tipo di individuazione di teorie strane, di tipo omofobo, ricordo a quest'Aula e lascio agli atti che c’è una proposta di legge, la numero 2969, a prima firma del sottoscritto e sottoscritta da altri ottanta deputati, che spiega in maniera chiara, precisa e puntuale che ci sono i diritti inalienabili di due persone dello stesso sesso a vivere assieme. Sono ben 33 tali diritti e sono già legge dello Stato perché nel corso degli ultimi decenni questo Parlamento li ha approvati, e che noi avevamo messo assieme come testo unico. Ricordo quali sono questi diritti certi, che nessun uomo di ragione potrà mai negare a persone dello stesso sesso che vogliono convivere, ovviamente in maniera stabile: l'iscrizione anagrafica della convivenza, la reciproca assistenza sanitaria, l'accesso alla cartella clinica del convivente, i congedi per motivi di salute del partner, l'accesso al servizio dei consultori, i colloqui fra detenuti, i permessi fra i detenuti, la filiazione – nel senso che non c’è distinzione di status giuridico dei figli, anche con genitori conviventi –, l'amministrazione di sostegno, l'idoneità dell'adozione, la protezione contro gli abusi nell'ambito della convivenza, l'ordine di allontanamento, la decadenza e la potestà di genitore, la successione nella locazione, l'assegnazione di alloggi di edilizia economico-popolare, le imprese familiari, il risarcimento da fatti illeciti, il contratto di assicurazione, le circostanze aggravanti dei reati, i casi di non punibilità ben precisi – fra l'altro individuati già dalla legislazione attuale –, i rapporti di parentela penalmente rilevanti, la violazione degli obblighi di assistenza familiare, il reato di maltrattamento, la non punibilità a querela delle persone offese per delitti contro il patrimonio commessi in danno di congiunti, l'obbligo di testimoniare, l'ordine di allontanamento dalla casa comune, la domanda di grazia, l'elargizione alle vittime di terrorismo e di criminalità organizzata, l'elargizione alle vittime di estorsione e usura, la protezione dei collaboratori di giustizia, persino questo ! Tutti questi elementi sono stati previsti dal nostro disegno di legge firmato da una parte consapevole di questo Parlamento, e la dicono lunga sul fatto che avevamo le idee chiare, sul fatto che persone dello stesso sesso potessero e dovessero convivere, ove lo volessero. Ma tutto questo è stato negato da un'impostazione ideologica, fortemente caratterizzata anche da bugie, perché le cose che ho appena detto non sono state mai ripetute da nessuno nei talk show; si è sempre detto che bisognava dare i diritti essenziali alle coppie omosessuali, ma i diritti c'erano già. Penso che le uniche cose – e qui arrivo al secondo punto – su cui valeva la pena invece dire «no» erano punti assolutamente certi nell'evidenza. Il primo: il fatto che non si potesse mai dare l'assenso alla stepchild adoption. Il figlio in questa maniera non è concepito, ma prodotto. Seconda cosa: non si può dire di sì al simil-matrimonio, o al matrimonio sotto mentite spoglie, perché nel momento stesso in cui una unione civile è paragonata nella stessa identica maniera al matrimonio costituzionalmente garantito, ex articolo 29, di fatto, si è detto che tutti i diritti, annessi e connessi, sono ad essi legati. Quindi, le sentenze creative non mancheranno, già ci sono a iosa e continueranno ad esserci, nel far sì che venga rafforzato questo principio. Noi volevamo dire «no» a tutto questo e invece la legge lo prevede.

  Infine, dulcis in fundo diciamo che l'utero in affitto diventi come reato universale. Su queste tre cose – ripeto: l'adozione, il simil-matrimonio e il reato universale dell'utero in affitto – il nostro partito ha fatto una battaglia sin dall'inizio encomiabile. Eravamo tutti convinti che non potesse mai esserci compromesso su questo e, invece, purtroppo, per come le cose si sono sviluppate, anche quelle tesi, che appunto ho appena spiegato, sono state invece contraddette e si è arrivato un compromesso, che per quanto mi riguarda, è inaccettabile. Un compromesso che non può essere accettato proprio perché, nel momento stesso in cui l'unione civile è paragonata al matrimonio costituzionalmente garantito, di fatto si adempie pienamente al dettato giurisprudenziale delle sentenze di Strasburgo e di Lussemburgo, che dicono che ogni Stato è sovrano e può fare quello che vuole. Può scegliersi il diritto familiare che vuole in questa materia, però, nel momento stesso in cui si hanno le stesse impostazioni del matrimonio è evidente che ci sono anche tutti i diritti annessi e connessi. Ecco perché questo è un matrimonio sotto mentite spoglie, e voi lo sapete bene ! Con il comma 20, in maniera clamorosa, già oggi, la step child adoption è prevista ! Non è un fatto casuale che giudici con sentenze creative si sono sbizzarriti a lanciare ipotesi tra le più fantasiose ! E ancora non è passata la legge ! Io penso quindi che questa doppia fiducia, che è stata fortemente voluta dal Premier Renzi, serviva proprio a questo: ad evitare un dibattito ! Si pensi che questi sono gli unici dieci minuti in cui, assieme a qualche sparuto collega, stiamo raccontando qualche cosa ! In un dibattito serio in questo Parlamento, col voto segreto, noi siamo fortemente convinti che le coscienze avrebbero avuto modo di rimordere e sarebbero venuti fuori risultati ben diversi ! Questo lo sa bene anche il premier Renzi, tant’è che ha detto testualmente virgolettato: «col cavolo che sarebbe mai passata questa legge in contesti normali». Da qui la doppia fiducia tra Camera e Senato che è la conferma puntuale di un diritto che viene calpestato – quello dei bambini –, di una strumentalizzazione delle donne che viene conclamata: la donna oggi ritorna ad essere com'era 2015 anni fa, quando nacque Gesù Cristo, quando era uno strumento, quando contava nulla, oggi ritorna ad essere questo ! Questo momento storico segnerà l'inizio di un percorso che vedrà assolutamente le donne ridotte a mero strumento di produzione, così come ben sappiamo, con l'utero in affitto.

  Mi avvio alla conclusione, Presidente. I principi di incostituzionalità sono tanti, sono conclamati ! In audizione sono venuti i più famosi costituzionalisti italiani, chiamati da tutte le parti politiche, e tutti hanno trovato un assoluto fil rouge nel dire che certamente ci sono tanti elementi che non vanno. Così come ci sono anche tante diseguaglianze e soprattutto tante inesattezze da un punto vista tecnico-giuridico. Ecco perché noi speriamo che il presidente Mattarella rinvii alle Camere questo documento. Vi è già una giurisprudenza creativa, non è possibile immaginare che il primato del Parlamento venga definitivamente perso. La tecnocrazia ci vuole ridurre a premere solo i tasti del rosso e verde, però io penso che su questa legge, dal forte connotato antropologico, che cambierà e modificherà usi costumi e mentalità – non in senso positivo, checché se ne dica, col massimo rispetto dei colleghi – è evidente che noi non possiamo dire di no!

  Noi speriamo che il Presidente della Repubblica possa realmente interpretare la vicenda nel senso appena detto e rimandare la legge alle Camere. Penso che il referendum abrogativo di questa legge sia sicuramente una frontiera su cui tutti gli uomini di buona volontà e quel 75 per cento della popolazione italiana che ha dichiarato di essere contrario si dovranno misurare per riportare di nuovo un equilibrio e una giustizia su un argomento così importante.

 

Stralcio della Replica del Sottosegretario di Stato per la Giustizia On. Gennaro Migliore

-omissis-

 Le obiezioni di carattere culturale, che io rispetto tutte, quelle che hanno fatto riferimento al Family Day, quelle che hanno fatto riferimento, come per la collega Roccella, ad aspetti che riguardano anche la morale delle persone che li portano avanti, quello che ha detto l'onorevole Pagano, peraltro a cui riconosco di essere stato il più strenuo oppositore all'interno della Commissione, insieme all'onorevole Palmieri, rappresentano, per quanto ci riguarda, esattamente il senso per il quale noi abbiamo portato avanti questo progetto di legge: un'ispirazione progressista per dare nuovi diritti, quella che il Presidente del Consiglio ha definito una legge di civiltà. Lo ribadiamo, lo riconfermiamo, lo rivendichiamo: una legge di civiltà, rispetto alla quale – vorrei dire – non vorrei che di tradizionale rimanessero e conservassimo solo i pregiudizi.

 @alepaganotwit

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