Mercoledì, 15 Maggio 2024


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Atto Camera concernente la gestione opaca e la guerra dei numeri tra il Miur e i sindacati sulle 'deportazioni' che hanno portato lontano da casa migliaia di docenti, della Sicilia e di tutto il Sud.

 

 

 

 

 

 

Interrogazione a risposta scritta 4-14118.  Lunedì 12 settembre 2016, seduta n. 670


 

 PAGANO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:

come è ormai noto, attraverso vari articoli pubblicati sulle riviste specialistiche nonché sulla stampa nazionale, sono stati resi pubblici gli esiti della mobilità straordinaria che ha visto coinvolti circa 207.000 docenti di vari ordini e gradi;

numerosi sono stati gli errori attribuiti all'algoritmo utilizzato, la cui formula ancora oggi resta segreta e nascosta, facendo in tal modo sorgere dubbi sulla sua utilizzazione;

non è ancora chiaro, infatti, il motivo per cui debba rimanere ancora nascosta in contrapposizione ad ogni buon senso e soprattutto ai principi di trasparenza a cui tutte le pubbliche amministrazioni sono soggette. Polemiche e critiche sono apparse sui social media relativamente a questa sorta di «deportazione di massa» di docenti, «sradicati» delle loro famiglie per andare a prendere servizio in una sede lontana da casa;

anche le generazioni di docenti passate hanno affrontato disagi e sedi lontane con spirito di sacrificio: oggi però si assiste a qualcosa di diverso e incomprensibile, quasi ad una scelta dell'amministrazione di dividere le famiglie, quando esiste ancora un organico copioso a cui si può attingere per trasferire e ricongiungere i nuclei familiari;

un organico definito di fatto ma praticamente stabile e quindi di diritto a cui attingere per le assegnazioni provvisorie. Di questi errori il Ministero ha preso atto, dimostrando consapevolezza, e a tal fine ha voluto porre rimedio istituendo le segreterie di conciliazione qualora l'errore del movimento venisse accertato;

i dati ufficiali trasmessi dal Ministero indicano quasi 5000 richieste di conciliazione di cui solo il 2 per cento circa ammesse (2600 domande accolte su 5000 richieste), in risposta alle quali il Ministero ha proposto, in molti casi, soluzioni irricevibili dai docenti danneggiati dal malfunzionamento dell'algoritmo. Un numero comunque elevatissimo, considerato che i computer sono semplici macchine che eseguono formule matematiche e algoritmi. Tutti questi errori lasciano mal pensare, non a un cattivo funzionamento della macchina, il cui errore è in misura percentuale trascurabile, bensì a scelte attribuibili all'amministrazione del Ministero. Ma anche qui si assiste ad una difficile, per non dire incomprensibile, scelta dell'amministrazione di scegliere con chi conciliare e con chi no;

alla luce di questi fatti, viene spontaneo chiedersi se non fosse più opportuno ritirare i movimenti assegnati e perfezionare ulteriormente l'algoritmo con il contributo di tutti, rendendolo pubblico. Costituisce, infatti, una prassi ormai consolidata nella scuola pubblica quella di stipulare contratti a termine con docenti in via provvisoria fino al momento della presa di servizio di docenti aventi diritto in base alla graduatoria. Questi contratti vengono stipulati dal dirigente scolastico con il docente che ha la piena consapevolezza che, aggiornate le graduatorie, ci possa essere forse un altro docente individuato per la stipula del nuovo contratto;

sarebbe stato, quindi, più ragionevole per l'amministrazione ritirare il movimento, iniziando così l'anno scolastico con i docenti che fino a quel momento avevano svolto il servizio in quella scuola, in attesa del movimento corretto senza errori e così senza inutili tentativi di conciliazione;

un movimento certamente più ampio che avrebbe dato la possibilità di ricongiungere le famiglie attingendo all'organico di fatto, senza così chiedere l'assegnazione provvisoria, situazione precaria per definizione;

si assiste, da un lato, a numerosi casi di docenti con punteggi bassi assegnati a destinazioni non lontane dal luogo di residenza e, inoltre, a casi di docenti con numerosi anni di precariato, con punteggi altissimi mandati chilometri lontani da casa;

tutto questo è davvero paradossale, scritto nero su bianco nel contratto integrativo sulla mobilità (Contratto collettivo nazionale 2016/2017. Chi è entrato di ruolo prima fase 0 e A, viene dopo rispetto a chi è entrato di ruolo dopo di lui fase B e C;

il tentativo di far rientrare i docenti non trasferiti nelle loro case e famiglie è cosa buona, pur tuttavia non si possono dare in assegnazione provvisoria le cattedre di sostegno a docenti di ruolo senza titolo di specializzazione per tale incarico, a scapito della parte più debole, ossia i diversamente abili;

quali iniziative il Governo intenda, intraprendere al fine di evitare questi episodi di trasferimento di docenti che appaiono all'interrogante del tutto irragionevoli, al fine di pervenire ad una equa giustizia sociale, nonché alla salvaguardia dell'istituto della famiglia. (4-14118)

 @alepaganotwit

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