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Qtime concernente le misure che il Governo intenda adottare per garantire la regolarità del voto del 4 dicembre espresso all'estero.

 

 

 

 

 

Atto Camera (3-02644) del 22 Novembre 2016


 

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

— Per sapere – premesso che:

   stando a quanto riportato dalla stampa, nei giorni scorsi un cittadino italiano residente nella Repubblica Ceca, tal Edoardo Livolsi, avrebbe ricevuto nel giro di due giorni dalla locale ambasciata d'Italia altrettanti plichi contenenti tutto il necessario per esprimere il proprio voto in occasione del referendum confermativo della recente riforma costituzionale, indetto per il 4 dicembre 2016;

   l'errore compiuto dall'amministrazione appare ingiustificato anche alla luce della mancanza di omonimi di Edoardo Livolsi, unico cittadino italiano registrato all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero avente questo nome;

   stando a quanto riporta Il Fatto Quotidiano, la stampa del materiale indispensabile all'esercizio del diritto di voto da parte degli italiani residenti all'estero è operata a cura dell'ambasciata italiana territorialmente competente, nel caso specifico quella di Praga, e non è sotto il controllo del Ministero dell'interno;

   variano da Paese a Paese anche le modalità di consegna del materiale elettorale ai singoli cittadini italiani;

   nella Repubblica Ceca, dove sono stati circa 1.000 coloro che hanno preso parte alle elezioni politiche del 2013 su oltre 2 mila aventi diritto, mentre Livolsi ha avuto due schede da votare, altri italiani sarebbero ancora in attesa di ricevere la propria;

   quanto occorso nella Repubblica Ceca si aggiunge ad altre lamentele, alcune delle quali postate sui social media, concernenti l'utilizzo degli indirizzari dell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero da parte dei comitati del sì e dello stesso Governo, che avrebbe in qualche caso inviato insieme alle schede anche del materiale a favore della conferma della riforma costituzionale;

   in Costa Rica schede sarebbero, inoltre, state recapitate a persone da tempo decedute, mentre in Argentina, Brasile e Svizzera risulterebbe praticata la compravendita di schede non votate ad un prezzo compreso tra i 30 e i 50 dollari;

   sussistono, quindi, dubbi significativi sulla regolarità del voto all'estero, apparentemente più che sufficienti ad indurre una riflessione sull'opportunità di una sospensione cautelativa del voto all'estero –:

   a fronte della gravità delle denunce apparse sulla stampa, quali misure il Governo intenda adottare per garantire la regolarità del voto del 4 dicembre 2016 espresso all'estero. (3-02644)

(22 novembre 2016)

GIANLUCA PINI, FEDRIGA, GIANCARLO GIORGETTI, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, BUSIN, CAPARINI, CASTIELLO, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MOLTENI, PAGANO, PICCHI, RONDINI, SALTAMARTINI e SIMONETTI.

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