Martedì, 14 Maggio 2024


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La Social card è una buona legge per chi è in difficoltà, ma la sinistra salottiera e snob non lo vuol capire

(ascolta l'audio) - Una delle più apprezzate leggi del Governo Berlusconi è quella che ha istituito la Social Card.

Si pensava che questo specifico intervento, che permette alle famiglie più povere, quelle che sono a livello di pura sussistenza e che non arrivano nemmeno alla terza settimana, fosse apprezzato anche dall’opposizione e invece non è stato cosi!

Sembra che per una certa sinistra aiutare le famiglie povere (quelle che risultano tali dalle dichiarazioni ISEE) con 40 euro in più al mese, sia cosa disdicevole e cattiva.

Ma per una famiglia che guadagna 500 euro (questo è il tetto massimo per avere il beneficio), un dono di 40 euro al mese garantisce quasi l’8% dell’aumento del suo reddito. E invece il PD e l’Italia dei Valori hanno detto di tutto: "Tessera annonaria ", "Beffa ", "Misura irrisoria e paternalista ". L’ultima perla è dell’On. Bersani, ministro ombra del Partito Democratico, che sul Sole 24 ore del 4 dicembre ha dichiarato: "il Governo fa l’elemosina con qualche Euro al giorno in più ". Forse questo vale per i salotti "grassi", ma non per chi è in difficoltà. Recentemente il Ministro Tremonti è stato preso in giro dai vip comunisti anche per i nuovi termini di pagamento dell’IVA che sono stati spostati a quando l’imposta verrà incassata dall’imprenditore. La cosa forse sarà banale per chi guadagna senza fatica, ma per i piccoli imprenditori e i piccoli professionisti questa è una iniziativa di grande sollievo.

Per la Social Card, non riusciamo a capire cosa ci sia da criticare visto che questo strumento è dedicato agli "ultimi degli ultimi", agli anziani ultra sessantacinquenni, alle donne abbandonate con bambini, alle famiglie prive di ogni prospettiva. Insomma una misura per quei "poveri poveri" che in Italia sono un milione e mezzo.

OK! La Card è un piccolo gesto di sostegno sociale e forse anche una piccola carità.

E allora? Dove sta la vergogna? L’impressione è che questa sinistra sia talmente carica di disprezzo verso il centro destra da non vedere che 40 euro sono il consumo mensile di elettricità, sono la spesa di parecchi giorni e che per queste persone non c’è vergogna ad avere nelle mani una Carta che ne attesti le condizioni di povertà. I poveri autentici sanno di esserlo, hanno già conosciuto l’umiliazione di mettersi in fila nelle mense e, anche se con dignità, hanno già chiesto aiuto ai loro familiari e ai loro parroci. Se questi eredi della peggiore tradizione comunista che tanta povertà ha generato, conoscessero i drammi della povera gente forse non parlerebbero così.

Ecco perché a coloro che spendono 40 euro per qualche mutanda griffata o per comprare il mangime per il gatto e che pontificano contro qualsiasi cosa che giunge da destra, consigliamo qualche giorno di volontariato presso il Banco Alimentare o presso la Caritas per comprendere cosa sia la sofferenza e l’ indigenza.

Alessandro Pagano

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