Venerdì, 26 Aprile 2024


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Nessuno tocchi il bambino

Potrebbe essere il nuovo slogan per portare avanti la battaglia socio-culturale e politica pro life che vede laici e cattolici impegnati in un comune percorso per il rispetto della vita dal concepimento alla morte naturale. E’ fondamentale chiarire fin da subito che la battaglia contro l’aborto non ha nulla di confessionale, intervistato dal Quotidiano Nazionale il senatore Mantovano ha detto che non bisogna cadere nella trappola della confessionalizzazione del tema: non abbiamo bisogno del Papa o dei parroci per difendere la vita umana.

Se nessuno deve toccare Caino a maggior ragione, nessuno si permetta di toccare Abele. Anzi, nessuno deve toccare il bambino.

In questi giorni di fine e nuovo anno abbiamo visto diverse iniziative a favore della famiglia e della nascita: sono state queste le due parole che sono risuonate più forte, tra i cristiani come tra i laici, ha scritto Sandro Magister sul suo sito www.Chiesa.espressonline.it, del 7 gennaio.

Il messaggio per la Giornata della Pace di Benedetto XVI celebrata il 1 gennaio era incentrato sulla famiglia come "principale agenzia di pace". Senza famiglia non ci può essere vera pace. Il 30 dicembre a Madrid i cattolici spagnoli guidati dai loro vescovi hanno fatto un immenso raduno di 1 milione e mezzo di manifestanti per la famiglia naturale tra un uomo e una donna iscritta nella costituzione civile. E’ ancora presente in noi il ricordo della manifestazione simile a Roma, 12 maggio ma senza il patrocinio della Chiesa. A Madrid addirittura il Pontefice in collegamento televisivo ha parlato direttamente alla folla.

Infine nelle scorse festività natalizie è sbocciata l’iniziativa forse più inaspettata, l’appello di Giuliano Ferrara per una moratoria mondiale anche sull’aborto, dopo la moratoria votata il 18 dicembre dalle Nazioni Unite sulla pena di morte. E’ un’iniziativa trasversale perché ideata e lanciata da un intellettuale non cristiano. Interessanti sono le lettere di sostegno alla moratoria che arrivano al quotidiano Il Foglio. "Una fiumana di lettere crescente e inarrestabile. Alcune di semplice adesione, altre, la maggior parte, di riflessione argomentata, di racconti, di esperienze di padri e madri, di storie dolorose, di dedizioni entusiasmanti. Centinaia, migliaia di lettere nelle quali il protagonista assoluto era lui, il piccolissimo esserino nato dal concepimento, accolto, amato, esaltato. Difficilmente un natale poteva essere festeggiato con una musica più appropriata di questo concerto epistolare". (Sandro Magister, Nessuno tocchi il Bambino, Chiesa.espressonline, 7.1.08).

Ferrara sogna di portare a Roma nella prossima estate "cinque milioni di pellegrini della vita e dell’amore". Per chiedere ai governi di tutto il mondo due cose: "sospendere ogni politica che incentivi la pratica eugenetica", di "iscrivere nella dichiarazione universale dei diritti dell’uomo la libertà di nascere".

La Chiesa attraverso il cardinale Ruini ha risposto il 31 dicembre: "credo che dopo il risultato felice ottenuto riguardo alla pena di morte fosse molto logico richiamare il tema dell’aborto e chiedere una morotoria, quantomeno per stimolare, risvegliare le coscienze di tutti, per aiutare a rendersi conto che il bambino in seno alla madre è davvero un essere umano e che la sua soppressione è inevitabilmente la soppressione di un essere umano". Pertanto secondo il prelato si auspica che attraverso lo stimolo di questa moratoria si possa quantomeno applicare integralmente la legge sull’aborto, che dice di essere legge che intende difendere la vita. Dello stesso avviso Monsignor Bagnasco nell’intervista al Corriere della Sera del 4 gennaio scorso, dopo aver valutato l’iniziativa della moratoria sull’aborto come lodevole perché rappresenta un chiaro e forte richiamo all'attenzione degli Stati circa la tutela e la promozione della vita umana, è convinto che l’iniziativa potrebbe essere "l'occasione per mettere un vero impegno a tutti i livelli così da favorire l'applicazione puntuale di quelle parti della legge 194 che promuovono la vita del nascituro. Ciò alla luce di quanto espresso nella intenzionalità originaria della legge stessa: in particolare dell'articolo 1».

Infatti non si tratta di rottamare la 194, malgrado non possa essere giudicata una buona legge, occorre almeno applicare quelle parti della 194 che non sono state mai applicate, come quelle dove si indicano le attività di dissuasione dell’aborto.

Ultimo segnale è quello del Papa in persona che intervenendo nel tradizionale discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede Papa Ratzinger ha parlato di difesa della vita, di dignità della persona, di salvaguardia della famiglia sotto attacco e di diritti umani, affermando che per avere giustizia e pace "non si può escludere Dio dall’orizzonte dell’uomo e della Storia". Infine rallegrandosi con l’Onu per la morotoria sull’applicazione della pena di morte, ha detto: "faccio voti che tale iniziativa stimoli il dibattito pubblico sul carattere sacro della vita umana".

Naturalmente in questo dibattito pubblico non può non rientrare la proposta lanciata da Ferrara.

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