3 Gennaio 2009: Prove generali di invasione islamica in Italia
Sabato 31 Gennaio 2009 01:00
Il 3 gennaio scorso qualcosa di sconcertante è accaduto in Italia e molti non lo hanno nemmeno saputo! L’Islam ha fatto le prove generali su quello che è il loro sogno di sempre: conquistare l’Occidente e occupare i simboli della cristianità, le chiese.
Quel giorno, infatti, dopo una manifestazione contro Israele, circa duemila palestinesi, comunque islamici, hanno occupato Piazza Duomo a Milano e poi sul sagrato hanno imbastito una preghiera verso La Mecca.
Solo un paio di giornali in Italia hanno dato risalto alla notizia.
Ma non è finita! Minuto più, minuto meno, con una coincidenza ovviamente studiata nei dettagli, la stessa cosa è successa a Bologna in Piazza Maggiore, davanti alla Chiesa di San Petronio. Anche in altre città d’Italia e d’Europa molte piazze e molti sagrati si sono trasformati in improvvisate moschee all’aperto.
Orbene, dice Agatha Christie, se è vero che due indizi equivalgono ad una prova, come interpretare questi episodi? Secondo il responsabile del centro islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari è tutto casuale visto che non c’era nessuna intenzione di provocare. Le migliaia di islamici che hanno pregato rivolti alla Mecca in piazza del Duomo e a Piazza Maggiore lo hanno fatto perché "era semplicemente giunta l’ora della preghiera e ormai si trovavano lì". Sembra di assistere ad un cabaret di Zelig: non soltanto provocano, ma addirittura deridono.
Invece, nella manifestazione/preghiera gli analisti hanno visto due oltraggi; il primo quello delle bandiere israeliana e degli USA bruciate dai manifestanti, nonché quello degli striscioni e degli slogan dei manifestanti palestinesi che paragonavano lo stato di Israele al Terzo Reich; una similitudine oltraggiosa che spiega a quali aberrazioni può condurre la predicazione dell'odio perseguita con tenacia da molti imam islamici.
Il secondo oltraggio, è quello della preghiera intimidatoria che ha costretto i custodi del Duomo di Milano a chiudere i portoni ai fedeli cristiani. "Un atto di prepotenza e di inciviltà - scrive Giovanni Scarpino - che ci tocca direttamente come italiani rispettosi di tutti e però consapevoli (si spera) dei nostri diritti e delle prerogative della nostra civiltà. E poi continua: Ve l'immaginate una processione di cristiani davanti a una moschea dell'Islam?"
Ma chiediamoci, perché i musulmani, per protestare contro la guerra in Palestina, hanno scelto i luoghi simbolo della cristianità? Perché non davanti ad un consolato israeliano? O americano? Perché per la preghiera, invece che in una moschea - ce ne sono ormai parecchie anche in queste città - hanno scelto la cattedrale più importante di Milano o la basilica più importante di Bologna?
Prima ancora di tentare una spiegazione vi leggiamo cosa scrive Michele Brambilla, sul Giornale del 05.01.09: "a Milano i dimostranti, guidati dall’imam di viale Jenner, già condannato per terrorismo, sono arrivati di corsa, seminando paura, sgomberando di forza la piazza, occupandola senza alcun permesso e costringendo i preoccupati custodi del Duomo a chiuderlo".
Premesso ciò, il messaggio che gli islamici ci hanno lanciato è chiaro: i vostri tradizionali luoghi di preghiera adesso diventano nostri! Dove prima pregavate voi, adesso preghiamo noi! Tra l’altro per il devoto musulmano i luoghi, i segni, i simboli hanno un valore ben più profondo di quanto ne attribuiamo noi occidentali, ormai largamente secolarizzati.
Quando Oriana Fallaci nei suoi magistrali saggi cominciò a sostenere che l’Islam ci voleva sfregiare e oltraggiare, fu fatta passare per un’invasata. Dopo questi episodi sfidiamo chiunque a dire che la Fallaci non avesse ragione.
Ancora, il fatto che quasi nessun mezzo di comunicazione abbia parlato di questi episodi ci fa riflettere sulla distrazione, sul disinteresse, sul deprimente silenzio e, in alcuni casi, sulle colpevoli complicità che hanno accompagnato le invasioni di Piazza Duomo e Piazza Maggiore.
Ed è di questo che abbiamo paura ! Non dei musulmani, ma dell’ignavia, della viltà, dei tradimenti, dei contorcimenti mentali di un Occidente che per non offendere i musulmani cancella i presepi, toglie i crocifissi e i riferimenti a Gesù nelle canzoni di Natale, ma che, in compenso, non ha nulla da eccepire se il Duomo lo fanno chiudere (ibidem).
Alessandro Pagano
Domenico Bonvegna
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