Sabato, 27 Luglio 2024


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Riformare la Regione. Rilanciare le Comunità Locali.

Riformare la Regione. Rilanciare le Comunità Locali.

(organizzato da: ANCI Sicilia)

Fra gli intervenuti: Salvatore Cordaro (Presidente del Consiglio Comunale di Palermo); On. Francesco Musotto (Presidente della Provincia di Palermo); Prof. Andrea Piraino (Segretario Generale Anci Sicilia); On. Antonio D’Aquino (Assessore Regionale agli Enti Locali); On. Ettore Cittadini (Assessore Regionale per la Sanità); On. Vincenzo Leanza (Presidente della Commissione Statuto ARS); Altri.

Sintesi della relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale al Bilancio e Finanze

Per quanto riguarda l'aspetto finanziario dei trasferimenti ad oggi registriamo questa situazione: i pagamenti effettuati ai comuni ammontano ad E. 677 min con un incremento dell' 1 % rispetto allo scorso anno (E. 661 min). Naturalmente ci riferiamo al complesso dei flussi e non solo al cap.183.303.

Entro i prossimi giorni stimiamo di assicurare una parte rilevante di risorse per rispettare la previsione di stanziamento che per quanto riguarda il cap. 183.303 registra 692.256 mln di E pari a quanto abbiamo assicurato negli anni passati.

Il piano finanziario che abbiamo previsto prevede questa tempistica:

al 13 ottobre 100 mln di Euro.

al 31 ottobre 50 mln di Euro.

al 20 novembre 100 mln di Euro.

Non possiamo non sottolineare che questo Governo continua, pur in presenza dì difficoltà finanziaria e all'interno di un serio processo di risanamento, a guardare con una particolare attenzione al mondo delle Autonomie Locali mantenendo una certezza economica avendo già programmato (ed è la prima volta in Sicilia) la quota di trasferimenti regionali, e cercando di assicurare i flussi finanziari con il minor disagio possibile tenuto conto della situazione attuale.

Anche rispetto alla manovra nazionale questo Governo regionale non ha posto vincoli aggiuntivi rispettando un quadro di compatibilità di risorse. Però è opportuno sottolineare che dobbiamo ricercare forme che privilegino l'incremento dell'efficienza interna che sia in grado di bilanciare processi di ristrutturazione più economici ed efficaci.

Gli spazi su questo fronte sono ancora ampi e non ancora esplorati. Io sono convinto che in questo senso un ruolo fondamentale può essere esercitato dalla burocrazia e dalla capacità della politica dì determinare questo salto di qualità a livello amministrativo.

Molti problemi con i quali ci confrontiamo infatti non appartengono alla dimensione politica ma sono propri del livello amministrativo.

Dobbiamo pretendere con forza una maggiore capacità ed incidenza della burocrazia ed evitare che essa continui ad essere soggetti passivi degli eventi.

Vorrei sottolineare per esempio quanto previsto nella manovra finanziaria che abbiamo appena presentato, che costituisce una base su cui confrontarci, e che vede tra l'altro un incremento del fondo di rotazione per progettazione fino ad una previsione di 65 mln di E che consente ai Sindaci di sganciarsi dal non fare dei burocrati.

Il sistema siciliano soffre di una importante carenza di produttività della Pubblica Amministrazione che penalizza sia la effettiva capacità di reperire risorse che l'offerta dì pubblici servizi.

E' sbagliato ritenere che tutto questo sia frutto di semplicistiche responsabilità politiche. La vera ragione è che anche noi politici subiamo la presenza di una burocrazia inattiva e sonnecchiante volta più a mediare che ad agire. E molte volte assicuriamo copertura ed irresponsabilità.

Dobbiamo sviluppare una capacità impositiva più efficace ed equa anche perché i prossimi appuntamenti con la riforma federalistica non consentiranno più di supplire con trasferimenti alla mancata attivazione di ogni sforzo possibile in campo tributario.

Vorrei sottolineare l'importanza dei processi che siamo riusciti ad attivare con l'art. 2 della finanziaria regionale del 2002 in materia tributaria ed il circuito con l'anagrafe tributaria che oggi in Sicilia è una realtà.

Altro che abrogare la norma i Sindaci debbono pretendere dai propri funzionari il massimo dell'impegno e dell'efficienza e non ricercare momenti di copertura di singoli episodi di improduttività.

Il rigore nel processo di risanamento che abbiamo avviato a livello regionale, che ha visto, a parità di pressione fiscale, aumentare le entrate tributarie di oltre il 16 % in due anni ed una compressione della spesa corrente che ha portato l'incremento nel 2002 a solo l'1,96 contro incrementi avuti nel 2000 e nel 2001 di 14 % e 13 % ha comportato e comporta sacrifici, rinunzie e per certi aspetti anche impopolarità ma sono fattori necessari per determinare una svolta nella gestione delle risorse.

1.- Naturalmente, il punto di partenza non può che essere il BLOCCO della SPESA deciso dalla Regione e che interessa i Comuni per 364 milioni di euro (le Province per 66 milioni). Bisogna drenare la spesa attraverso una migliore gestione delle risorse a disposizione.

2. - Abbiamo stimolato iniziative positive e riformatrici di grandissimo interesse. Mi riferisco per tutte ai tentativi di PROGETTAZIONE INTEGRATA che i territori hanno saputo mettere in piedi e, più recentemente, alla nascita di numerose UNIONI di COMUNI che, in prospettiva, sono destinate a rivoluzionare il panorama istituzionale.

3. - Abbiamo fortemente voluto e vogliamo dare più pese alla nuova organizzazione della Conferenza Regione Autonomie-Locali.

4. – Abbiamo pur in contrazione della spesa dato certezza alle somme concesse agli Enti Locali. Pertanto per 3 anni verranno garantite le somme contrattate.

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