

Superman, Jovanotti o Tommaso Moro: Quale modello per i giovani del Nuovo Millennio?
Sabato 02 Febbraio 2002 16:38
Superman, Jovanotti o Tommaso Moro: Quale modello per i giovani del Nuovo Millennio?
(Convegno organizzato dall’Associazione Culturale "Tommaso Moro" Caltanissetta)
Traccia dell’intervento dell’On.le Alessandro Pagano – Ass. Reg. al Bilancio e alle Finanze
1° modello: Superman
E’ il simbolo dell’effimero, dell’edonismo, del successo facile. Un presunto super uomo, cinico ed incurante degli altri. Un misto di orgoglio-superbia. Il simbolo di una generazione sempre più furba e meno intelligente. Un uomo libertario e sensuale. Uomo economico, edonista, teso solo al raggiungimento del proprio benessere.
2° modello: Jovanotti
Banale e facile da plagiare. Tipico prodotto delle generazioni televisive. De-strutturato e de-responsabilizzato. No-global. Simbolo del Terzomondialismo.
Perché le nuove generazioni tendono verso questi 2 modelli diversi tra loro, ma ugualmente negativi?
Ai nostri ragazzi manca la tensione morale. Vanno ricercati i motivi.
Le nuove generazioni hanno pochi punti di riferimento valoriali. Nel film Coast Away, Tom Hanks interpreta la parte di un uomo schiavo del tempo (una delle tante moderne schiavitù). La sua dipendenza gli fa smarrire affetti e punti di riferimento. Perfino il giorno di Natale diventa un giorno di lavoro frenetico. Poi, per un tragico destino il suo aereo precipita ed egli finisce in un’isola deserta dove resta 5 anni. Lì impara non solo a sopravvivere ma anche a capire gli errori commessi e ciò che aveva perso nella sua vita frenetica. Alla fine egli vive nella speranza che la marea gli porti un qualcosa che lo possa far fuggire dall’isola. Finché finalmente ciò accade!
Sono quindi i punti di riferimento valoriali che determinano la positività di una vita.
Ma la colpa spesso è dei genitori e della loro responsabilità nell’educazione sbagliata ai figli. "Il 50% viene da me, il resto dall’esterno" dice Macchiavelli.
Il divorzio scombussola e disorienta i giovani.
- La cultura dominante: il relativismo etico (Evangelium vitae 70):
- l’arbitrio, peggior nemico di ogni ordine sociale;
- nella cultura democratica del nostro tempo si è diffusa l’opinione di recepire le convinzioni della maggioranza (E.V. 69);
- l’autonomia delle singole coscienze (E.V. 69);
- i singoli rivendicano la più completa autonomia morale e contemporaneamente chiedono che lo Stato non imponga nessuna concezione etica (E.V. 69);
- la democrazia è uno strumento e non un fine (E.V. 70);
- tutto è negoziabile e vige la legge del più forte (E.V. 70);
3° modello: Tommaso Moro
E’ il simbolo di chi ha dedicato la propria esistenza e sacrificato la propria vita per far trionfare il bene comune. Un uomo semplice dal profondo senso dello Stato. Animato da senso del dovere, del sacrificio, della solidarietà. Simbolo di un’autentica e vera classe dirigente rispettosa di una società ordinata.
"Il valore della democrazia sta o cade con i valori che essa incarna o promuove: fondamentali e imprescindibili sono certamente la dignità di ogni persona umana, il rispetto dei suoi diritti intangibili, nonché l’assunzione del bene comune come fine e criterio regolativi della vita politica" (E.V. 70).
Valori umani e morali essenziali e nativi (E.V. 71).
Non mutevoli maggioranze di opinioni ma la legge naturale scritta nel cuore dell’uomo (E.V. 70).