Giovedì, 16 Maggio 2024


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STA CAMBIANDO IL CLIMA CIRCA LA GUERRA IN #UCRAINA?

 

 

 

 

 

IL FRONTE TRASVERSALE DEI SOGGETTI CHE DICHIARANO CHE LA #RUSSIA ABBIA SEMPRE TORTO COMINCIA AD INCRINARSI?

Visto che tutti fanno analisi, facciamola anche noi.

@Edward_Luttwak, politologo americano di fama internazionale, e @FedericoRampini sul #CorrieredellaSera, cominciano a mettere in dubbio che forse il torto non stia tutto dalla parte russa? O ancora, che i 4/5 del mondo parteggia per i russi?!”

#Ucraina #Russia #Donbass #pace #noguerra


 

Uno dei politologi più influenti del pianeta, Edward Luttwak, fa la proposta di concedere la parte est dell’Ucraina ai russi. Ma la paura adesso è che Putin non si accontenti più.

Secondo il politologo, il conflitto può essere interrotto con plebisciti nelle regioni di #Donestk e #Luhansk.

“Adesso la #guerra deve finire con plebisciti nelle due regioni di Donestk e Luhansk”. È la soluzione prospettata da Luttwak per porre fine al conflitto in Ucraina e riportare la pace nei territori invasi dalle truppe di Mosca.

Per il saggista ungherese naturalizzato statunitense, intervenuto su Twitter, per muoversi in tal senso, però, è indispensabile che “sia gli spari, che i movimenti di terra, debbano finire”.

Una sorta di tregua per favorire una soluzione diversa dalle operazioni belliche.

Stesso discorso vale per le sanzioni adottate dall’ #Occidente contro la Russia. “Se sono sospese – spiega l’esperto di politica internazionale - i russi rispetteranno le regole”.

Anche lo stimato (trasversalmente) Federico Rampini, sul Corriere della Sera, dopo una campagna a favore della guerra, ha scritto: “La maggioranza dell’umanità, che non è bianca, sostiene la posizione della Russia in Ucraina”. Questo il messaggio scritto su Twitter dal leader di un grande Stato africano. Nel messaggio - continua il giornalista – si fa riferimento a tutti quei Paesi che hanno deciso di non applicare sanzioni economiche contro Mosca. “Vi figurano la maggior parte dell’Asia, Medio Oriente incluso; Africa e America latina”, scrive ancora Rampini.

Tra quelli che si sono rifiutati di “punire” Mosca ci sono, per esempio, la #Turchia – che è un membro della #Nato -, #Israele e l’ #ArabiaSaudita, che tra l’altro “godono da decenni di aiuti militari americani essenziali”. Ma, prosegue Rampini, la delusione più grande per Biden sarebbe arrivata dall’ #India: “Il governo nazionalista indù di Narendra Modi stava proseguendo un avvicinamento strategico verso gli Stati Uniti in funzione anti-cinese; però non se l’è sentita di guastarsi i rapporti con l’altra superpotenza vicina, la Russia”.

#Putin, insomma, sarebbe tutt’altro che isolato. Ha dalla sua parte “la maggioranza delle nazioni e della popolazione mondiale”. “E se sono vere le proiezioni sul futuro del pianeta — economico, demografico — il ‘mondo del terzo millennio’ sta dall’altra parte, non dalla nostra”, commenta il giornalista del Corsera.

La vicinanza di quei Paesi a Putin si spiega col fatto che “quello che un tempo chiamavamo Terzo mondo è stato oggetto di grandi attenzioni da parte di #Pechino e anche di Mosca, con investimenti sostitutivi dei nostri”.

Come si può osservare, dopo la iniziale euforica propaganda a favore della guerra, adesso in tanti stanno tornando con i piedi per terra.

 

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