NON ESISTONO GUERRE GIUSTE. TUTTE LE GUERRE PORTANO DOLORI E MORTI. L’ITALIA PROMUOVA SUBITO PACE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
Giovedì 30 Marzo 2023 08:29
Da una parte c’è la redazione del Corriere, che avalla la tesi di quanti sostengono che è necessario “alzare il livello (…) e che bisogna dare sempre più armi agli ucraini, perché servono per fermare il fascismo di Putin (…).”
Dall’altra parte c’è l’Ambasciarore russo in Italia, Serghej Razov che sostiene che il più importante giornale italiano “irresponsabilmente descrive il Presidente Putin, come una minaccia mortale (…) per fomentare un sentimento russo-fobico nella società italiana (…), mentre i russi hanno sempre avuto un’indubbia simpatia per l’Italia.”
Non possiamo non evidenziare che:
1) la tesi del Corriere della Sera è quella di alzare i toni del dibattito, che altro non significa “buttare benzina sul fuoco”, oggi con le armi e domani con i ragazzi italiani mandati a morire in una guerra che non ci appartiene.
2) la tesi dell’Ambasciatore russo è quella di denunciare taluni ambienti politici che vogliono far montare un clima anti russo, a conferma che non si lavora per la pace, ma per fomentare l’odio degli uni contro gli altri.
Noi di converso facciamo rilevare che lo scontro in Ucraina si sta alzando pericolosamente giacché:
-Gli inglesi forniranno proiettili di uranio impoverito agli ucraini.
-Biden non accetta nessuna forma di mediazione o tregua proposta da paesi mediatori.
- In Italia il partito della guerra sostiene le tesi belligeranti dell’Amministrazione Biden.
NON ESISTONO GUERRE GIUSTE. TUTTE LE GUERRE PORTANO DOLORI E MORTI. L’ITALIA PROMUOVA SUBITO PACE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.
Articolo de "Il Corriere della Sera"...
Lettera aperta dell'Ambasciata della Federazione Russa in Italia al direttore del Corriere della Sera
Signor Direttore, abbiamo letto con stupore e un po' di disgusto l'articolo "Così Putin minaccia tutti noi" di Danilo Taino sul Suo giornale del 25 marzo 2023. Dal momento che ha ritenuto ammissibile concedere spazio sulle pagine del Suo quotidiano a questa pasquinata diffamatoria e oltretutto richiamarne il titolo in prima pagina, stimiamo che la posizione dell'autore sia condivisa dal comitato di redazione di uno dei giornali più influenti d'Italia.
Riteniamo che non sia per noi dignitoso discutere con l'autore di questa "opera", intrisa di un odio non celato per la Russia contemporanea e il suo popolo.
Vorremmo richiamare l'attenzione della redazione del Suo giornale su quanto segue. Voi, forse, avete il dubbio primato tra gli altri media italiani nel sostenere la tesi blasfema del popolo della Russia contemporanea come "nazione fascista" governata da un "regime fascista". Se questa è una provocazione deliberata volta a suscitare l’indignazione dei cittadini russi, e dei milioni di altre persone che hanno studiato la storia moderna a scuola, allora ha certamente raggiunto il suo obiettivo. Per coloro che non hanno studiato o che hanno dimenticato le lezioni di storia, ricordiamo che il popolo sovietico, nella lotta contro il fascismo per la libertà del proprio Paese, per la libertà dell'Europa e del mondo, ha sacrificato 27 milioni di suoi cittadini e ha subito disastri e sofferenze incalcolabili. L'odiosissima parola "fascismo" che, com’è noto, ha origine italiana, è saldamente radicata nella nostra coscienza pubblica come sinonimo di ideologia antiumana e razzista che, non solo non ha nulla in comune con la politica della Russia moderna, ma è inoltre oggetto della nostra lotta coerente e intransigente, anche contro le sue manifestazioni nelle politiche di altri Paesi. Siamo inoltre costretti a ricordare che la politica del fascismo italiano, oltre a tanti lutti e devastazioni sul territorio dell'Unione Sovietica, ha cagionato molte sofferenze allo stesso popolo italiano. Durante la Seconda guerra mondiale sul solo fronte orientale sono morte decine di migliaia di italiani.
Il marchio irresponsabilmente impostoci, gli appelli a "fermare il fascismo di Putin", che rappresenterebbe "una minaccia mortale per l'Europa e per le società europee", a nostro avviso, sono soprattutto ad uso e consumo interno, per fomentare il sentimento russofobico nella società italiana. Contiamo sul buon senso degli italiani comuni che non sono inclini a vedere dei "fascisti" nei russi che hanno sempre avuto un'indubbia simpatia per il vostro Paese e che in molte occasioni hanno fornito un aiuto disinteressato al suo popolo.
Chiediamo, Signor Direttore, di considerare il nostro punto di vista che riflette quello della stragrande maggioranza dei cittadini della Russia contemporanea.
26 marzo 2023